Sono solo una decina d’anni che frequento l’ambiente del ciclismo amatoriale. La cosa che mi ha sempre dato fastidio è la mancanza di rispetto, da parte di alcuni, verso chi con tanta passione e sacrificio si impegna per organizzare le varie manifestazioni a cui si partecipa poi durante l’anno.
Anziché collaborare ed apporre il numero in modo corretto, si fa quello che si vuole e poi si reclama per i ritardi sulla stesura delle classifiche.
Anziché partecipare correttamente e dare il proprio contributo economico che contribuisca ad ammortizzare le spese sostenute e salvaguardi tutti, organizzazione compresa in caso di eventuali incidenti, ci si mette dietro al gruppo, magari addirittura senza indossare il casco e nel momento in cui si è invitati giustamente ad andare dietro la macchina di fine corsa, si manda pure “a quel paese” il giudice incaricato alla nostra tutela.
Possibile che non si riesca a capire che se non ci fossero queste persone, noi tutti, anziché atteggiarsi “da mancati PROF” potremmo farci il giro del lago piuttosto di quello delle risaie?
La nostra piccola squadra si è fatta conoscere ed apprezzare sin qui per la semplicità, il rispetto e quando si riusciva qualche risultato.
Non voglio e non posso tollerare da parte di qualsiasi componente il Team Schaeffler Italia comportamenti che vadano ad alterare questa nostra filosofia.
Il Presidente
